Eva offrì ad Adamo una mela o un altro frutto?
“Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò” (Genesi, 3: 6).
La Bibbia racconta che Adamo ed Eva mangiarono il frutto dell’albero della conoscenza del Bene e del Male, contravvenendo alla proibizione di Dio. Per questa ragione i due furono scacciati dall’Eden, perdendo i privilegi di cui godevano al momento della creazione. La decisione di mordere questo frutto fu dunque il “peccato originale” in conseguenza del quale Dio condannò per sempre l’uomo a un’esistenza difficile, degradata dal punto di vista morale, fisico e spirituale.
Nel testo, però, non è specificato di quale frutto si trattasse. Molti commentatori hanno ritenuto che fosse un fico, anche perché, poche righe più avanti, la Bibbia riferisce che, appena Adamo ed Eva “si accorsero di essere nudi, intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture” (Genesi, 3: 7).
Altri hanno ipotizzato che si trattasse di un grappolo d’uva, di un cedro o di un melograno. L’identificazione dell’albero con un melo avvenne solo durante il Medioevo, forse per via di un’assonanza presente nella lingua latina, in cui malum è sia il male sia la mela: l’albero della conoscenza del male può essere diventato, per un errore di traduzione, un melo.
Una svista, o un’interpretazione, che poi ebbe molta fortuna, coinvolgendo anche altre espressioni linguistiche: il “pomo d’Adamo”, ovvero la sporgenza della cartilagine nel collo frequente negli uomini dopo la pubertà, è detto così con riferimento al “peccato” reso possibile dalla maturità sessuale.
La scelta della mela fu aiutata dalla tradizione: la simbologia della mela è presente in molte altre culture. Nei miti greci, dove una mela è il frutto che Paride dà in premio ad Afrodite designandola la più bella tra le dee dell’Olimpo; ma anche nell’iconografia medioevale, dove accanto al melograno è simbolo di fertilità. Dalla tradizione biblica la mela passò a sua volta fuori dall’ambito sacro: fu una mela posta sulla testa del figlio quella che Guglielmo Tell, leggendario eroe svizzero, dovette colpire con una freccia; ed è con una mela che la strega cattiva avvelena Biancaneve nella favola dei fratelli Grimm. Una continuità che arriva fino alla mela come simbolo di New York, ma anche della casa discografica fondata dai Beatles e all’Apple: la mela morsicata, secondo alcuni simbolo di conoscenza.